Dodici anni dopo la prima spedizione del gruppo in terra ligure, anche per i “giovani” è tempo di confrontarsi con la Classicissima di primavera, che per fortuna per gli amatori si svolge a giugno, e che con i suoi 295 Km è la più lunga del panorama delle granfondo.
Dopo una preparazione adeguata alla lunghezza del percorso, Mattia, Lorenzo, Frenz e Lilo (in rigoroso ordine d’età) raggiungono sabato 9 giugno la poco ridente località di Pieve Emanuele, alla periferia di Milano, da dove parte la gara.
Il tempo è bello e rende più facile l’attesa, basta guardare verso la campagna e non verso le brutture edilizie della zona.

Alle 05:00 suona la sveglia, e dopo un’affollatissima e poco generosa colazione le quattro Fenici sono schierate in pole position, pronte ad affrontare una nuova grande avventura. Le nostre bellissime maglie riescono a migliorare pure il Ripamonti Residence…
Il loro gruppo (terzo dei sei schierati al via) partirà alle ore 07:20.

Il gruppo viaggia sulla provinciale a ritmo sostenuto, quando dopo 30 km Lilo, vittima di una delle numerosissime voragini del vergognoso manto stradale, buca entrambe le camere d’aria.
Mica siamo alla Roubaix, aveva pensato, e la camera d’aria di scorta è solo una. Tocca attendere il meccanico (peraltro gentilissimo) per una buona mezz’ora. E intanto i grupponi sono passati via tutti…
A Lilo si prospetta una Sanremo in solitaria, raccattando qua e là qualche altro sfortunato per fare Gruppetto, quando sul Turchino una telefonata gli ridà speranza.
Mattia, Lorenzo e Frenz lo aspetteranno, per quasi un’ora, a Genova.
Alla vista del Mar ligure la squadra è quindi nuovamente compatta. Si mena alla grande e si recuperano parecchi altri partecipanti, che proveranno invano a “mettere la ruota”.
Passata Alassio, forse memori delle fatiche di poche settimane prima, le gambe di Lilo lamentano crampi d’altri tempi. Come però insegna Cadel Evans al traguardo ci si arriva in ogni caso, e così sarà.
Frenz, dotato di una gamba infinita, con un attacco sul Poggio sarà il primo a tagliare il traguardo, dove finalmente si potrà sorridere. La media oraria in movimento sarà di ben 32.4 km/h (e Strava non mente…).

Di questa intensissima giornata rimarranno la gran fatica, la soddisfazione di aver fatto qualcosa di speciale e, soprattutto, lo spirito di gruppo, senza il quale forse all’arrivo ne sarebbe mancato uno… |