LOCARNO - MALAGA
 
2230 km, 18000 m di dislivello
 
23 agosto - 5 settembre 2019

 

Un lungo viaggio in bici contando esclusivamente sulle proprie forze, una nuova affascinante sfida per Gabriele, Bruno e Paolo.
In questa pagina, il ricordo delle 14 tappe necessarie a raggiungere Malaga.
 
 
 
 
 
Venerdì 23 agosto - tappa nr. 1
Losone - Ciriè (km 203)
 
 
 
 
Sono le 7.00, al solito ritrovo della rotonda del Ponte Maggia, tutto è pronto per il "Grand Départ". C'è da affrontare una prima lunga tappa dal profilo altimetrico contenuto su strade in buona parte conosciute (fino a Santhià l'itinerario è lo stesso della prima tappa del settimana nelle Alpi francesi del 2018).
 
Un colpo d'occhio al metodo di trasporto dei bagagli (ovviamente ridotti all'osso), Bruno e Paolo hanno scelto una comoda borsa da sottosella (peso all'inizio del viaggio 5 / 5.5 kg), mentre Gabriele uno zainetto, scelta poco convenzionale nel mondo dei lunghi viaggi in bici. La borsa ha il grande vantaggio che, pedalando in sella, non ci accorge nemmeno di avere un carico nella parte posteriore della bici, anche in discesa a velocità sostenuta l'impatto sulla guida è praticamente nullo, per contro, fuorisella, tende a flettere leggermente.
 
 
Sabato 24 agosto - tappa nr. 2
Ciriè - Embrun (km 169)
 
 
 
 
La tappa è stata caratterizzata dal superamento delle Alpi attraverso il passo del Monginevro (1854 m d'altitudine) e dal forte vento contrario scendendo la Val Durance da Briançon ad Embrun. Quest'ultimo tratto è stato reso ancora meno piacevole da un traffico particolarmente intenso.
 
La caratteristica piazzetta di Embrun.
 
 
Domenica 25 agosto - tappa nr. 3
Embrun - Orange (188 km)
 
 
 
 
Tappa molto suggestiva, dapprima si è pedalato lungo le rive del lago di Serre-Ponçon, dove Bruno ha dovuto far fronte alla rottura di un raggio (unico inconveniente tecnico relativamente importante delle intere due settimane), poi, oltrepassato Gap, si è continuato nella montuosa regione del Delfinato meridionale fino a Nyons con traffico molto scarso.
 
Dopo una salutare pausa gelato a Nyons, si è affrontato la valle del Rodano fino ad Orange dove le temperature erano ancora decisamente estive (35 gradi).
 
 
Lunedì 26 agosto - tappa nr. 4
Orange - Béziers (205 km)
 
 
 
 
Si è continuato in direzione sud-ovest verso la Spagna e superati grossi centri quali Nimes e Montpellier finalmente si sono raggiunte le lagune della Linguadoca. Qui i 3 protagonisti pensavano di pedalare in condizioni ideali, ma il gran caldo e soprattutto un intenso traffico hanno reso il viaggio verso Béziers decisamente poco piacevole.
 
Molto carina la città di Béziers con importanti monumenti quali la cattedrale del XIII secolo e una grande e bella piazza centrale, particolarmente animata durante la notte.
 
 
 
Martedì 27 agosto - tappa nr.5
Béziers - Figueres (157 km)
 
 
 
 
Nella quinta tappa si è raggiunto la Spagna superando i Pirenei attraverso il facile Colle del Perthus (290 m d'altitudine) pedalando ancora su strade trafficatissime.
Immortalato il passaggio della frontiera franco-spagnola ad inizio pomeriggio.
 
Dopo altri 35 chilometri si è giunti a Figueres, pernottamento nel centrale Hotel Duran il cui primo proprietario era amico di Salvador Dalì.
Interessanti le numerose testimonianze appese alle pareti di questa amicizia.
 
 
Mercoledì 28 agosto - tappa nr. 6
Figueres - Barcellona / Viladecans (166 km)
 
 
 
 
Da Figueres si è pedalato in direzione della costa, raggiunta a Lloret de Mar dopo una settantina di km, dove poi si è rimasti fino a Valencia. Di conseguenza si sono attraversate numerose località turistiche particolarmente frequentate con un'inevitabile traffico caotico.
Fortunatamente il temuto attraversamento di Barcellona è risultato meno difficile del previsto grazie alla fitta rete di comode e sicure piste ciclabili.
Breve sosta alla Sagrada Familia, il monumento ormai più conosciuto dell'affascinante metropoli catalana.
 
Da giorni ormai il caldo è un fedele compagno dei tre, niente di meglio di un rinfrescante frappé ai frutti tropicali prima di completare l'ultima decina di km fino a Viladecans.
 
Squisita la paella serale.
 
 
Giovedì 29 agosto - tappa nr. 7
Viladecans - Amposta (172 km)
 
 
 
 
La tappa è stata percorsa interamente lungo una trafficatissima N-340, fortunatamente una larga striscia di sicurezza al lato della strada ha reso il trasferimento sopportabile.
Alla quarta foratura di giornata le riserve di camere d'aria sono ormai esaurite e negli ultimi 10 km sono necessarie numerose soste per pompare la ruota che inesorabilmente si sgonfia.
 
 
Venerdì 30 agosta - tappa nr. 8
Amposta - Valencia (188 km)
 
 
 
 
Amposta è l'ultima località importante della Catalonia e dopo pochi chilometri, sempre percorrendo la N-340, si è entrati nella regione della "Comunidad Valenciana".
A Castellón de la Plana, da un viadotto, è stato poi possibile osservare il passaggio della Vuelta
Programmare un simile incrocio sarebbe stato assolutamente impossibile, un segno benaugurante del destino?
 
Dopo pochi chilometri un altro segno benaugurante del destino?
Infatti, a Vila-real, approfittando della pausa pranzo, si è entrati in un negozio di bici per ricostituire le riserve di camere d'aria e qui si è fatta la conoscenza di un ex-meccanico di Alex Zülle.
 
 
Sabato 31 agosto - tappa 9
Valencia - La Font de la Figuera (128)
 
 
 
 
Per dirigersi a Granada, uscendo da Valencia, finalmente si è abbandonata la costa e la N-340 con il suo assurdo traffico. Per contro, allontanandosi dal mare, le temperature diurne sono ulteriormente aumentate, pedalare nel pomeriggio con temperature di 37 / 38 gradi è diventata ormai un'abitudine.
Inoltre, i 3 protagonosti hanno iniziato a confrontarsi con un altro inconveniente, in questi ultimi anni, in Spagna, molte strade nazionali sono state trasformate in autostrade, ovviamente vietate alle biciclette. A lato di esse sono state costruite delle "strade di servizio", a volte asfaltate, a volte in terra battuta. Qualche volta però la strada di servizio non c'è!!
Un simile problema si è presentato in tutta la sua "drammaticità" percorrendo la N-430 pochi chilometri dopo Canals. La strada nazionale si trasformava in autostrada, la via di servizio non c'era e i cartelli stradali erano inequivocabili. Cosa fare?
 
Consultando con i telefonini le varie cartine stradali, l'unica soluzione sembrava essere quella ritornare indietro e percorrere un'altra strada allungando sensibilmente la tappa.
Vedendo i tre ciclisti in palese difficoltà, un gentile automobilista locale si è fermato e ha spiegato loro di percorrere una mulattiera (non indicata dalle carte stradali) per alcuni chilometri fino a raggiungere il paesino di Montesa. Inizialmente, la strada sterrata in salita non presentava eccessive difficoltà (vedi foto), ma poi iniziava una discesa ripida su un fondo che per delle bici da corse era al limite della praticabilità, o forse oltre la praticabilità, Sono stati momenti di nervosismo e grande tensione, ma fortunatamente tutto è andato bene.
 
Superate le difficoltà, le strade molte belle, la mancanza di automobili, i magnifici scenari hanno fatto ritornare immediatamente il buonumore nel gruppetto. Tranne brevi tratti si è poi pedalato fino a Malaga in simili condizioni ideali.
 
 
A La Font de la Figuera, piccolo centro di circa 2000 abitanti, i 3 hanno trovato una simpatica animazione per la sagra del paese.
 
Domenica 1 settembre - tappa nr. 10
La Font de la Figuera - Caravaca de la Cruz (135 km)
 
 
 
 
Partiti da La Font de la Figuera, dopo una decina di chilometri si è entrati per un breve tratto (non più di 15 km) nella regione della Castilla - La Mancha e poi in quella di Murcia.
Pedalare in simili condizioni, il sogno di ogni cicloamatore.
 
 
L'arrivo a Caravaca de la Cruz, famosa per la sua particolare croce e per essere la meta di un pellegrinaggio.
 
 
 
 
Lunedì 2 settembre - tappa nr. 11
Caravaca de la Cruz - Baza (127 km)
 
 
 
 
Continuando il "sogno", dopo una quarantina di chilometri si è finalmente entrati in Andalusia.
 
 
 
 
Un paio di momenti di pausa, uno volontario...
... un altro obbligatorio.
 
 
Martedì 3 settembre - tappa nr. 12
Baza - Granada (120 km)
 
 
 
 
Tutti i giorni, all'arrivo di tappa, dopo avere sbrigato le solite faccende (manutenzione bici, doccia, bucato, ...) ci si ritrovava davanti a qualche birra per pianificare con precisione l'itinerario del giorno seguente. Ovviamente anche a Baza si è fatta la stessa cosa, in particolare si trattava di definire il percorso più diretto per Granada.
Analizzando le cartine stradali ci si è accorti che la località di Guadix (luogo di passaggio obbligatorio per raggiungere Granada) è collegata a Baza solamente dall'autostrada con la via di servizio evidenziata solo in alcuni tratti. Non sapendo bene cosa fare, Bruno ha avuto la brillante idea di chiedere informazioni in uno dei due negozi di bici di Baza:
Ciclos Montoya
Incredibile la gentilezza mostrata dal proprietario José Ramón che ha dedicato, senza nessun interesse personale, ma solo per solidarietà ciclistica, due ore del suo tempo per spiegare in modo dettagliatissimo l'itinerario da seguire. Itinerario in buona parte su strade sterrate, quindi poco adatto alle bici da corsa, che comunque si è potuto affrontare in tutta tranquillità, in caso di bisogno José Ramón sarebbe intervenuto con il suo furgone (sarebbe bastata una telefonata). Si è arrivati a Gaudix senza alcun problema percorrendo oltre 30 km di sterrato, ma l'aiuto di José Ramón è stato fondamentale.
Grazie ancora caro José Ramón!!
 
 
 
 
 
 
Dopo Guadix si ritorna a pedale in condizioni ideali.
 
Finalmente a Granada, è ora di rilassarsi con birra e tapas!!
 
 
Mercoledì 4 settembre - tappa nr. 13
Granada - Pico Veleta - Granada (102 km)
 
 
 
 
Nella tredicesima tappa si interrompe momentaneamente il lungo viaggio verso Malaga per per scalare, senza bagagli, il Pico Veleta, é la quarta cima più alta dell'intera Spagna con i suoi 3398 m d'altitudine.
La scalata è particolarmente lunga, da Granada sono 50 km (45 km di salita), fortunatamente le pendenze non sono mai elevate, attorno all'8% solo nella parte finale. Tranne le ultime centinaia di metri, la strada è interamente asfaltata, anche se negli ultimi chilometri l'asfalto è in condizioni orrende e in diversi punti bisogna scendere dalla bici. Impossibile superare le ultime centinaia di metri sterrate in sella ad una bici da corsa.
 
 
 
 
 
 
In cima al Pico Veleta (l'altimetro di Garmin non è mai molto preciso) la temperatura non era particolarmente elevata!!
E dopo pochi minuti, a causa di un peggioramento del tempo, era scesa ulteriormente a 5.5°C.
 
Un particolare curioso captato percorrendo la lunga discesa dal Pico.
 
 
Giovedì 5 settembre - tappa nr. 14
Granada - Malaga / Fuengirola (171 km)
 
 
 
 
La sospirata ultima tappa è appena iniziata e si lascia la magnifica regione di Granada, al centro della foto la cima del Pico Veleta. Ancora strade e scenari bellissimi.
 
 
 
E dopo avere percorso complessivamente 2200 km l'arrivo a Malaga.
 
 
 
Il traguardo di Malaga è stato raggiunto, ma mancano ancora una trentina di chilometri fino a Fuengirola dove, per ragioni familiari (i parenti di Bruno vi risiedono), si è pernottato in attesa del volo di ritorno, e quindi bisogna ripartire per un'ultima volta.
 
Il volo di ritorno era stato riservato per martedì 10 agosto, si erano previsti un paio di giorni di riposo e alcuni giorni di riserva per possibili problemi che avrebbero potuto ritardare il lungo viaggio (brutto tempo, malanni, rotture delle bici, ...), ma fortunatamente tutto è andato bene.
 
E con il viaggio di ritorno si conclude questa magnifica esperienza.
 
 
 
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