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GIRO DELLA SVIZZERA BIS |
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5 - 12 luglio 2014 |
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Partecipanti al Tour de Suisse 2014 Grüpp Alegar
Paolo, Tarci, Daniel, Guli, Guido, Leo, Lillo, Harry, Bruno e l’azzurro Massimo |
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1° Tappa: Losone-Ulrichen, 130km 2450m disl. Autista: Guido |
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Ritrovo ore 8.30 a Muralto bar Burbai, avvolti dalla fresca brezza del lago immortaliamo il gruppo nella tradizionale foto di rito e accompagnati da Mike, Andy e Michi (che per l’occasione si sorbiranno ben 200 km) e da Bordi e Mauro partiamo pimpanti ed entusiasti. |
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Il triathleta Mauro, presentatosi con un pretenzioso 53/39 x12/23 e con le tele esposte, mette subito alla prova l’organizzazione logistica del gruppo. Resterà fermo a Claro con la ruota in mano in attesa del fido autista del giorno Guido. Ci raggiungerà, grazie alle quattro ruote, solo ad Ambrì, dove l’avvocato Lillo non mancherà l’occasione per onorare la mecca dell’hokey sfrecciando e ansimando (non poco) sul filo dei 40km/h (a fianco dell’Azzurro sorridente e fresco come una rosa).
Già dai primi strappi cominciano le scaramucce che ci accompagneranno per tutto il tour fino All’Acqua dove ci aspetta il primo e gustoso pranzo tutti assieme (compreso il tenace Harry).
A pancia piena si riparte alla conquista del Novena in piena digestione. Il Guli, sempre molto misurato nell’alimentazione (acqua e pasta in bianco), è colui che risente molto meno dello stop gastronomico e si invola solitario verso la cima. Il Daniel si deve inghiottire la prima pillola della settimana vittima dei succhi gastrici. Alla spicciolata arriviamo tutti all’hotel dove ci aspetta cena, vino e fiumi di birra. |
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2° Tappa: Ulrichen-Spiez, 100km 2000m disl. (per il gruppo); 170km 3000m disl. (Daniel e Massimo). Autista: Bruno |
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Sveglia anticipata pro-Roger in quanto il vice (Tarci) vuole assistere alla finale del torneo di Wimbledon.
Ci avviciniamo ai piedi del Grimsel in gruppo e salutiamo Mauro e Bordi che si avviano verso il Passo del Furka per tornare all’ovile sul Verbano.
Il gruppo valica in scioltezza il Grimsel e dopo una lunga e bellissima discesa facciamo il re-group a Innerkirchen.
Da qui si attacca la seria salita che porta al Passo della Grosse Scheidegg a 2000m. Si percorrono scenari da favola e si conquistano rampe al 17%. |
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Ritrovo sul passo ammirando le ripide pareti dell’Eiger e gustando una fresca birra. Dall’altro versante ci raggiunge Bruno e tutti assieme ci buttiamo alla volta di Grindenwald dove troviamo un ottimo ristorante italiano che ci prepara una gustosa pasta.
Rifocillati e riposati ci lanciamo sulla discesa verso Spiez. A Wilderswil l’Azzurro e Daniel, incuranti del chilometraggio e sostenuti da gambe infinite si lanciano lungo il periplo dei due laghi (Brienz e Thun). Il resto del gruppo corre dall’amato Roger (che non ripagherà la loro dedizione).
Puntuali come un orologio svizzero i due temerari ciclisti, dopo aver cavalcato le strade a bordo lago come due prof arrivano con puntualità svizzera all’inizio dell’ultimo set della finale.
Cena in albergo e pioggia incessante che ci anticipa l’andamento dei prossimi giorni.
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3° Tappa: Spietz-Château-d’Oex, Km140 3000m disl. Autista: Leo |
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Miracolosamente partiamo senza la pioggia, anche se il cielo è molto minaccioso. Imbocchiamo da subito la pedalabile Simmenthal e avanziamo in gruppo compatto con l’Azzuro che macina km come un metronomo. A Zwesimmen imbocchiamo la prima salita che ci porta lungo la Saanenmoser e poi verso Saanen e Gstaad. Passaggio turistico nella nota località Vip e poi su all’attacco del Col du Pillon dove Lilo mena le danze come un prof sostenuto dalla musica, un po’ vintage, del suo IP. Scolliniamo e ci buttiamo su Les Diablerets e di qui di nuovo a salire al Col de la Croix dove il Costina tenta invano di tenere il ritmo dell’Azzurro; subirà una delle tante sconfitte. Dalla cima ci aspetta una lunga discesa che passa per Villars, il tempo resta minaccioso ma per il momento ci risparmia una doccia. Arriviamo, passando Ollon, in quel di Aigle dove ci rifocilliamo. Alla ripartenza, come ormai è nostra abitudine, in piena digestione risaliamo compatti lungo le Gorges Eau e arriviamo, stavolta sotto una violenta pioggia, all’ultimo colle del giorno, il Col de Mosses, dove il solito Azzurro stavolta tallonato dal sornione Guly e dal Costina passano a notevole velocità nella vana speranza di evitare un po’ di pioggia. Lungo la discesa come fosse un centauro e sprezzante del pericolo, uno spericolato Bruno brucia il terzetto e si invola solitario verso l’albergo. Arriviamo tutti bagnati a dovere ma soddisfatti della giornata. A cena, essendo nella zona della Gruyere, ci gustiamo una meritata e fantastica doppia porzione di fondue con le pere e con Religeuse finale. Ottimo. Tutti a dormire sotto un’incessante pioggia che sarà la protagonista del giorno dopo.
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4° Tappa: Château d’Oex-Bumbach, 90km 1300m disl. Autista: Guido |
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Stamattina il tempo , seriamente avverso e piovoso, ci costringe fin da subito a fare il primo taglio sul percorso. Durante la notte ci siamo arrabattati in vari modi per far asciugare gli indumenti e ognuno di noi ha pensato a come affrontare la pioggia. Nella hall molti di noi si sono presentati incuranti dell’estetica, equippaggiati di sacchetti e buste di plastica. Partiamo che sembriamo un gruppo di reduci piuttosto che ciclisti. Rinunciamo al passaggio nella Gruyere e alla conquista del Gurnigel Pass e ritorniamo mestamente sotto una pioggia fitta e incessante verso Spietz. Avanziamo in perfetto ordine quando d’improvviso si materializza Il festival del Tritello! In pochi attimi, in prossimità di un passaggio a livello attraversato un po’ incautamente e complice la pioggia, il costina, l’Azzurro, Leo e Paolo si trovano gambe all’aria. Da oggi quel passaggio verra denominato «La fossa degli Alegar». Recuperiamo repentinamente la situazione, controlliamo i danni (una ruota, un giubbotto, qualche escoriazione) e coccolati dal prontissimo Guido, cerchiamo di rimettere in sesto la combriccola bagnata. Nussgiepfel a volontà portati da Guido a scaldarci l’anima un po’demoralizzata. Riprendiamo la marcia e dopo pochi metri troviamo fermo a bordo strada il solitario Bruno che, sul medesimo passaggio a livello, era scivolato, sbandando ma senza cadere. Purtroppo ha rotto in modo definitivo il telaio della sua specialissima. Terminerà la sua tappa asciutto ma sul furgone. Arrivati a Spietz puntiamo verso Thun e imbocchiamo la pedalabile salita verso il passo Schallenberg e poi Schangnau e da qui, dopo un bellissimo ma bagnatissimo mangia e bevi in mezzo a prati e boschi verdissimi, arriviamo a destinazione in quel di Bumbach. Mentre il gruppo si riorganizza, Guido accompegnerà Bruno verso Lucerna per incontrare la devota consorte che è stata attivata per sostituire la bicicletta rotta (nemmeno fosse un prof, si è sciroppata 6 ore di auto!) Un albergo colonia molto rustico ci ospita. Dopo aver guardato allegramente tutti assieme la tragica (7-1) semifinale del mondiale del Brasile, con tanta birra in corpo si va a dormire. |
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5° Tappa: Bumbach-Gersau, 130km 2600m disl. Autista: Leo |
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Ennesimo risveglio bagnato. Tutta la compagnia ha il morale umido. Dopo la fragorosa sconfitta brasiliana ci siamo addormentati confidando in una clemenza della meteo. Purtroppo al mattino ricomincia il rito della plastica e i più fantasiosi non si pongono limiti nel cercare soluzioni contro acqua e freddo.
Alla partenza, bagnata, sembriamo una carovana proveniente da chissà dove. Pioggia pioggia e ancora pioggia. Ovviamente il percorso viene leggermente ridimensionato e ci buttiamo in una lunga e scorrevole discesa verso Lucerna.
Una serie di forature costringe alcuni ad interrompere in anticipo la pedalata (vedi Guli); gli altri costretti dal freddo intenso si precipitano all’hotel. Il solito azzurro, accompagnato da Daniel, intuisce che la meteo offrirà un pomeriggio di tregua e decidono di tentare il periplo del lago di Lucerna. Daniel fa da guida e qui nascono i problemi…
Dopo un bellissimo tratto panoramico con salite e discese la strada si interrompe in un ameno porticciolo dove i due alégar sono costretti ad attraversare il lago con l’utilizzo del traghetto. Svanito il tentativo di circumnavigare il lago, in poche pedalate anche loro saranno all’hotel.
La solita cena e la solita speranza in un tempo migliore concludono questa ennesima tribolata giornata ciclistica. |
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6° Tappa: Gersau-Bonaduz,140km 2100m disl. Autista: Harry |
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Ancora pioggia. Ormai siamo esperti e tutti sanno come organizzarsi. Anche questa volta il percorso viene rivisto ma con tanto coraggio e mire esplorative decidiamo di non privarci della Muotathal e relativa inedita salita al Pragel Pass. All’imbocco dell’erta, Tarci si libera con un plateale gesto della mantellina antipioggia gettandola nel prato in segno di sfida. Questa è la premessa per affrontare la salita.
Quest’ultima si rivelerà la più ostica del tour con i primi 6km al 13% |
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Il gruppo più o meno provato dalla grande fatica (e dalla tenuta poco ortodossa di Daniel con i sacchetti ai piedi) conquista il passo e si butta in discesa verso il ristoro situato sulle sponde del Klöntaler See. Ci riscaldiamo, ci rifocilliamo e tutti assieme puntiamo, stavolta senza la solita pioggia, verso Bonaduz.
Tutti in fila indiana lungo le sponde del Walensee stile Tour de France sul filo dei 40km/h e, cosa più importante, asciutti arriviamo all’hotel Alte Post (hotel tipico grigionese). |
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7° Tappa: Bonaduz-Tschappina, 81km 2100m disl. Autista: Guido |
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Ancora Pioggia.
Stiamo diventando esperti meteo e come tali, dopo un summit, decidiamo di aspettare e partire dopo pranzo. La pazienza è la virtù dei forti.
La mattinata scorre con gli occhi puntati verso il cielo e dopo pranzo si parte alla conquista dell’inedito Kunkelpass evitato il giorno prima per motivi climatici. L’occasione di scoprire questa inedita strada era troppo ghiotta per lasciarla intentata |
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Torniamo a Bad Ragaz e si comincia la salita. Strada meravigliosa, inedita, sperduta, difficile da trovare anche sulle cartite e con un finale sterrato mozzafiato. Dalla cima scendiamo nuovamente a Bad Ragaz percorrendo una delle discese più impegnative mai percorse: ripida e sterrata con tanto di gallerie. Puntiamo su Thusis e da qui all’albergo posto al termine dell’ennesima inedita salita in quel di Tschappina.
Le gambe sono pesanti, più o meno cotte e ognuno sale al proprio ritmo senza particolari velleità. L’ultimo km è da ulro: 15%!
Arriviamo stanchi ma felici in un posto sperduto e ci godiamo la meritata cena. |
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8° Tappa: Tschappina-Losone, 145km 2100m disl. Autista: Leo |
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Ultimo giorno: non piove!
Evidentemente le energie non sono esaurite e decidiamo, a freddo, di conquistare l’inedito Glaspass tralasciato il giorno prima. |
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Foto di rito e giù verso Thusis e le bellissime gole della Via Mala che ci aprono la strada verso il San Bernardino. Il ritmo è turistico e tutti assieme arriviamo al passo San Bernardino dove con puntualità svizzera incontriamo la Popa, Bordi Mauro e Mike. |
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Pranzo tutti assieme a San Bernardino ricordando i momenti salienti di questo bellissimo viaggio e, a pancia piena, ci avviamo verso Losone.
I km percorsi totali saranno circa 1000 con un dislivello di 18000 metri! |
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